L’influenza aviaria si sta diffondendo a macchia d’olio tra gli animali, soprattutto negli USA. Il rischio è che arrivi anche in Italia
Una nuova minaccia per la nostra salute si staglia minacciosa all’orizzonte. Per ora non si può ancora parlare di ‘allarme rosso’, ma di un pericolo che prima o poi potrebbe concretizzarsi senza prendere le adeguate contromisure.
Il virus dell’influenza aviaria si va diffondendo a macchia d’olio in alcune specie animali e prima o poi potrebbe compiere il temuto salto di specie fino ad arrivare all’uomo. Ad esporre i pericoli a cui andiamo incontro è Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.
Secondo il noto studioso non è ancora il caso di lasciarsi andare ad eccessivi allarmismi, ma non si deve abbassare la guardia nella prevenzione e nel monitoraggio del virus stesso. “Il virus è riuscito a passare dai volatili alle mucche e questa è una brutta cosa”.
Il motivo è tanto semplice quanto inquietante: “Purtroppo significa che l’aviaria è in grado di compiere il salto in altre specie animali“. Remuzzi sottolinea ai microfoni di Adnkronos qual è il rischio più concreto e immediato: “L’aviaria potrebbe arrivare al maiale, un animale intermedio“.
Sempre secondo Remuzzi, l’aviaria potenzialmente è ancora più insidiosa del Covid-19 e non bisogna abbassare la guardia. In questo momento è necessario osservare determinati accorgimenti di carattere alimentare per non correre rischi inutili.
In primis il latte dev’essere sempre pastorizzato perché nelle mucche il virus è stato trovato proprio nel latte. In secondo luogo è meglio evitare il consumo di carne cruda: il virus dell’aviaria è stato infatti trovato anche nei muscoli delle stesse mucche.
Il professor Remuzzi ribadisce come almeno finora siano da evitare inutili e pericolosi allarmismi: “Noi, come Consiglio superiore di sanità, siamo allertati e siamo molto attenti. Detto questo non ci sono attenzioni particolari da prendere se non quanto già detto in merito al latte e alla carne“.
L’aviaria è un nemico che va combattuto prima che diventi pericoloso direttamente per l’uomo. Mai come in questo caso la prevenzione è di vitale importanza per evitare guai seri in futuro. La lezione del Covid-19 deve servire a non sbagliare più. Remuzzi ha infatti invitato le istituzioni a non snobbare il rischio del salto dell’aviaria dall’animale all’uomo. “Non c’è una vera e propria emergenza, ma non si deve sottovalutare il problema“. Speriamo lo ascoltino…