Pensioni, a giugno ci sarà un nuovo aumento ma non per tutti: chi rischia di restare a bocca asciutta
Un numero significativo di pensionati riceverà nel mese di giugno un aumento della loro pensione. Alcune categorie sono però escluse
Le pensioni rappresentano da sempre il cuore pulsante del cosiddetto welfare, quello che da noi è conosciuto come stato sociale. Nel corso degli anni il sistema pensionistico italiano è stato fatto oggetto di riforme, più o meno significative.
Alcune delle quali hanno suscitato aspre polemiche e innescato durissime battaglie politiche. Ora che si avvicina l’estate però un numero cospicuo di aventi diritto alla pensione può sorridere: nel mese di giugno sono infatti previsti degli aumenti, più o meno consistenti.
Si tratta in soldoni di arretrati finora non versati che saranno corrisposti tra qualche giorno. Ovviamente tutti coloro che viceversa hanno già ottenuto questi arretrati non riceveranno ulteriori aumenti della propria pensione.
Esiste uno strumento che i pensionati possono utilizzare per verificare se si ha diritto o meno a un aumento: si tratta del cosiddetto modello “ObisM”, in cui sono consultabili gli importi mensili lordi e netti. Si tratta di un servizio online accessibile a tutti i pensionati, compresi quelli della gestione ex Inpgi 1 (la cassa previdenziale giornalistica), confluita nell’Inps da luglio del 2022.
Pensioni, scattano gli aumenti a giugno: tutti i dettagli
Entrando più nel dettaglio, gli aumenti legati alla rivalutazione delle pensioni sono divisi in questo modo: il 100% sulle pensioni fino a 4 volte il minimo, l’85% sulle pensioni tra 4 e 5 volte il minimo, il 53% su quelle tra 5 e 6 volte il minimo. il 47% tra 6 e 8 volte il minimo, il 37% tra 8 e 10 volte il minimo e infine il 32% di quelle oltre 10 volte il minimo.
Per quanto riguarda i diversi scaglioni Irpef calcolati in base all’ultima riforma approvata, si va da un’aliquota minima al 23% che si applica per le pensioni fino a 15mila euro all’anno alla quota massima del 43% detratto per i redditi da pensione che superino i 50mila euro annui.
Pensioni, ecco le date dei pagamenti: giugno è il mese più caldo
Infine per ciò che riguarda gli aumenti, si va dai 54 euro lordi per chi guadagna 1000 euro ai 71,40 euro per le pensioni da 6000 euro al mese. Ecco poi le date in cui saranno versati gli importi dovuti: sabato 1 giugno i pensionati potranno ritirare la pensione presso gli uffici delle Poste.
Tutti coloro che invece ritirano la propria pensione in banca potranno incassare la pensione a partire da lunedì 3 giugno. L’Inps invita inoltre tutti i pensionati a verificare con attenzione i cedolini e a servirsi della piattaforma online per conoscere tutti i dettagli.