Una nuova legge consente a milioni di italiani di guadagnare di più e di poter rendere più stabile il proprio bilancio familiare
Si chiama decreto legge “coesione” ed è stato approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 30 aprile. Si tratta di una misura di grande importanza che se applicata nel migliore dei modi consentirà a molti cittadini italiani di avere una busta paga più consistente e ricca.
Questa nuova normativa riguarda il mondo del lavoro dipendente e introduce di fatto un esonero contributivo per un massimo di 24 mesi, quindi due anni, ai datori di lavoro privati che assumono lavoratori sotto i trentacinque anni con contratti a tempo indeterminato.
Il decreto, voluto fortemente dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dovrebbe servire ad accrescere il tasso di occupazione nel nostro Paese, con un occhio di riguardo per le categorie più svantaggiate, in particolare i giovani residenti nel nostro centro-sud.
L’obiettivo prioritario dell’esecutivo è accrescere l’occupazione giovanile stabile, quindi le assunzioni a tempo indeterminato. Il decreto, entrato in vigore lo scorso 7 maggio, prevede un esonero contributivo ai datori di lavoro privati che decidano di assumere personale dal primo settembre 2024 al 31 dicembre 2025.
Vediamo in cosa consiste di preciso l’esonero contributivo. Questo è un vero e proprio sgravio nei confronti di tutti quei datori di lavoro che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non abbiano licenziato nessuno nella stessa identica unità produttiva.
Chi procede con le assunzioni a tempo indeterminato viene esonerato del tutto dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a suo carico per un periodo massimo e non superiore ai due anni.
Ovviamente l’esonero non deve essere visto in negativo dai lavoratori dipendenti, che dal canto loro non subiscono alcun tipo di penalizzazione sulla pensione. Vediamo infine quanto in termini concreti il dipendente arriverà a guadagnare in più al netto in busta paga e la differenza nord e sud.
Il provvedimento prevede che i contributi dai quali il datore di lavoro è esonerato non superino la soglia massima mensile di 500 euro per singolo lavoratore. Per dare maggior sostegno al meridione, lo sgravio che si realizza nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, può raggiungere un limite massimo di 650 euro su base mensile.